domenica 24 ottobre 2010

Mobbing nel calcio: il caso Marchetti a Cagliari

Non sono pochi i casi di mobbing nel mondo del lavoro ma pensare che questo fenomeno potesse interessare anche il mondo del calcio, fino a ieri, poteva sembrare un'ipotesi alquanto bizzarra e inconsueta.                                                                 
 Ha pensato a sfatare questo tabù, il portiere del Cagliari, Federico Marchetti, 27 anni, titolare della Nazionale italiana al mondiale sudafricano in seguito all'infortunio di Buffon.
Ma cosa vuol dire Mobbing ?. La parola deriva dall'inglese To Mob (accerchiare, attaccare, aggredire) e applicata, agli ambienti di lavoro, di qualunque tipo essi siano, sta ad indicare un comportamento persecutorio nei confornti di una persona che così viene "Mobbizzato"
Il caso Marchetti ha avuto inizio lo scorso 23 luglio, quando il portiere esterna alla Gazzetta dello Sport il suo rammarico per il mancato trasferimento alla Sampdoria, dove avrebbe potuto disputare le coppe europee, pretesa questa più che lecita per un atleta desideroso di misurarsi, all'apice della carriera, in competizioni di alto livello.                                                                  Immediata la risposta del presidente Cellino che, in un'intervista del 27 luglio, afferma : "Certe cose ai giornali non si dicono. Se non vuole stare con noi, se ne può andare."
Mobbing Nel Mondo Del Calcio: Il Caso Marchetti A Cagliari
E' l'inizio di una guerra di nervi. Viene immediatamente promosso titolare il giovane Agazzi e nelle amichevoli estive, Marchetti, mestamente in panchina, subisce le contestazioni degli ultras sardi. Si chiude il mercato. Gli acquirenti non si trovano e Marchetti viene addirittura relegato al ruolo di terzo portiere, dietro lo stesso Agazzi e il neoacquisto Pelizzoli.       
Dall'inizio del campionato, l'allenatore Bisoli non lo convoca mai trincerandosi dietro una frase di rito in questi casi, "scelta tecnica".
Il resto è storia di ieri. Senza aspettare la riapertura del mercato di gennaio, Marchetti, tramite il suo avvocato-procuratore Beppe Bozzo, deposita presso il Collegio Arbitrale della Federcalcio un'istanza in cui chiede un intervento urgente sul suo caso, in altre parole una denuncia per Mobbing. Obiettivo, puntare alla risoluzione del contratto che scade nel 2013 e ottenere un risarcimento per i danni subiti in questi mesi, specie per le mancate convocazioni in Nazionale.
Nella sua battaglia legale, lo sventurato Marchetti può trovare conforto nel precedente di Goran Pandev. L'attaccante macedone, ora in forza all'Inter, aveva citato per gli stessi motivi del portiere cagliaritano, il presidente della Lazio, Claudio Lotito, ottenendo sia la rescissione contrattuale che un risarcimento di 160mila Euro a carico della società biancoceleste.  

venerdì 22 ottobre 2010

Il coraggio di un pugile: Shannon Briggs incassa 302 pugni ma resiste fino al 13° round

Sabato scorso, il gigante ucraino Vitali Klitschko si è confermato campione del mondo dei pesi massimi battendo nettamente, a Amburgo, l’americano Shannon Briggs.
Più che un match di pugilato è stata una vera e propria mattanza. Secondo le statistiche infatti, nelle 12 riprese dell’incontro, Briggs avrebbe subito 302 colpi, di cui 171 puliti, ovvero andati completamente a segno. Più volte sul punto di crollare, barcollando sul ring, Briggs non ha voluto abbandonare l’incontro nè dal suo angolo si è pensato al lancio dell’asciugamano che avrebbe sancito una resa inevitabile quanto auspicabile, viste le precarie condizioni fisiche dell’americano.
Si, perchè per poco non si è sfiorata la tragedia. Dopo l’incontro, Briggs soprannonimato The Cannon, è stato ricoverato in ospedale dove gli sono state riscontrate una commozione cerebrale, la frattura degli zigomi e del naso e lo strappo del bicipite sinistro. Saranno necessarie alcune operazioni per ricompore il “puzzle”.
Tramite il suo agente Briggs ha dichiarato “Non ho ferite o lesioni alla testa. Mi rivedrete presto. Ho voluto dimostrare che ho il cuore di un leone e il coraggio di un campione“. L’orgoglio del pugile statunitense, protagonista suo malgrado di una pagina memorabile di sport, non elimina la polemiche post-match. Forse è arrivato il momento di sospendere d’ufficio gli incontri se gli ufficiali di gara si rendono conto che sussistono evidenti rischi per la salute degli atleti.
Per Briggs, insomma, è stata una bella lezione… in tutti i sensi. Di sicuro Klitschko popolerà i suoi incubi per molto tempo ancora.

Foto Il coraggio di un pugile. Klitschko massacra Briggs che incassa 302 pugni.  (Nella foto Shannon Briggs)